La filosofia di nietzsche si può dividere in tre
fasi:
1) fase schopenhaueriana in cui scrive "la nascita della tragedia"
In questo libro sostiene che l'arte si opponga al caos e avvii alla pienezza
dell'essere, ha contatti con Wagner e riprende una teoria greca secondo cui
l'Uomo è diviso in due parti che si identificano con
- Apollo: chiarezza razionale, ordine, armonia
- Dioniso: irrazionalità, individualità, perdita di limite morale, estasi.
Nella tragedia greca si fondono perfettamente questi due elementi.
Riassumendo: nella fase schopenhaueriana importante è l'idea di arte, i
collegamenti con Wagner e con la tragedia greca
2) fase illuminista in cui scrive "umano, troppo umano"
Si identifica con il decadentismo, con la demitizzazione dei sistemi di
conoscenza: Newton in fisica ed Euclide in geometria sono messi in dubbio da
nuove scoperte e da soluzioni alternative.
Come la scienza anche la morale perde la sua validità.
Nietzsche è il padre del nichilismo etico: negazione della validità della
morale tradizionale. Ne ipotizza però una nuova, quella del superuomo che è
basata su fierezza, forza, gioia, amore sensuale, volontà, riconoscenza,
guerra.
Questa morale punta ad una vita al massimo del suo sviluppo carnale, ma
contemporaneamente intellettuale, implica infatti anche disciplina.
Inoltre cambia idea sull'arte: mentre prima l'arte era il mezzo per mettere
ordine al caos, adesso ritiene che l'arte sia solo un'illusione, per quanto
meravigliosa- l'arte allontana dalla verità ma contemporaneamente rende bello
il mondo. "la verità è brutta, abbiamo l'arte per non perire alla
verità"
3) fase dell'oltreuomo o superuomo che dir si voglia, l'opera principale è
"così parlò zarathustra"
E’ una sorta di anti-vangelo in quanto contiene in forma di aforismi la tavola
dei valori dell'oltreuomo, espressi dallo zarathustra (che non è il superuomo
ma ne è il profeta).
E’ scritto in forma aforismatica che è di difficile interpretazione, non è
lineare ed è misteriosa proprio perché nietzsche, negando l'esistenza della
metafisica, vede il profeta come un veggente -come i decadentisti- che coglie
il mistero oltre le cose, ma non possedendolo pienamente, non può spiegarlo in
altra forma.
Come già Nietzsche sosteneva nella seconda fase, Dio è morto...quindi sono
morte e cadute le certezze dell'uomo.
Questo comporta il fatto che l'uomo contemporaneo non ha basi su cui fondarsi;
chi si è illuso della presenza di dio, subisce una grande delusione.
Il nichilismo di nietzsche (negazione dell'esistenza della metafisica, cioè di
dio) non è però totalmente distruttivo: è inutile distruggere senza poi
costruire. Senza la metafisica e senza dio, dare un senso alla vita è più
complesso, però il superuomo ci riesce.
Secondo nietzsche il destino non è modificabile dall'uomo; egli appoggia la
teoria dell'eterno ritorno (formulata dagli stoici), secondo la quale il tempo,
il divenire non è lineare.
L'eterno ritorno implica una concezione circolare del tempo, e prevede la
ripetizione periodica di tutto ciò che è già avvenuto. Il destino segue un
processo deterministico di cause-conseguenze inarrestabile, questo non vuol
dire che sia ordinato, è lo stesso caotico, però dominato da leggi
deterministiche.
In un mondo così sembra non esserci spazio per la libertà, perchè tutto procede
con un meccanismo sennonché il superuomo è libero interiormente: la libertà infatti
sta nel disporsi positivamente all'accettazione dell'eterno ritorno.
Volontà di potenza non significa cambiare il mondo ma attraverso la piena
adesione ed accettazione di questo, far sì che il mondo diventi a propria
misura.
Riassumendo:
Il superuomo è colui il quale
- vive oltre la morale tradizionale (perchè non è valida) --> nichilismo
etico
- costruisce e segue una nuova tavola di valori --> fierezza, forza bla bla
bla
- con la volontà di potenza supera l'avversione al destino che comunque non può
modificare e con un atto di coraggio, accetta l'eterno ritorno.